Tanti gli appuntamenti di Heroes Festival ai quali abbiamo partecipato come Rete Doc.  Venerdì 27 maggio al Green Village si è tenuto il live set dei Marlene Kuntz, una performance unica che li ha visti protagonisti di una suite di improvvisazione con Elisa. La band in questi mesi è stata impegnata nel progetto “Karma Clima”, un disco che è soprattutto un’esperienza nella quale la produzione artistica ha camminato di pari passo con la valorizzazione del territorio, mettendo al centro la questione ambientale e quella della sostenibilità, e di cui Freecom ha coordinato la comunicazione, lo sviluppo e la gestione del progetto.

Sabato 28 maggio, al Palazzo della Dogana, è stata la volta del panel “MUSICA SOSTENIBILISSIMA”, moderato da Davide Poliani (Rockol). Tra gli ospiti Andrea Ponzoni per Doc Servizi e Freecom, Francesca Tranini per PMI e Impala, Licia Del Greco per SIAE, Cristiano Godano e Luca Lagash Saporiti dei Marlene Kuntz.

Una volta tracciate le coordinate di come il mondo della musica stia facendo i conti con la sostenibilità ambientale, è stato presentato il Manifesto della Musica Sostenibile, promosso dall’Associazione dei Produttori Musicali Indipendenti PMI, con la collaborazione di IMPALA e Rockol. Un documento che vuole favorire l’educazione ambientale non solo tra addett* ai lavori ma anche tra chi fruisce della musica; promuovere iniziative che riducano l’impatto ambientale della filiera utilizzando la musica come veicolo per sostenere comportamenti corretti; mantenere un dialogo con le istituzioni per sollecitare iniziative finalizzate alla sostenibilità ambientale del settore e fare in modo che le imprese si attivino in investimenti di adeguamento ai nuovi parametri.

E un ruolo dovrebbero averlo anche gli artisti in questa spinta al cambiamento, Cristiano Godano ha ricordato come chi fa parte della categoria, inserito in un ambito sociale e umano, possa essere veicolo e amplificatore di messaggi, un grande privilegio e al contempo una grande responsabilità.

Come Rete abbiamo sottolineato in che modo sostenibilità e tutela del lavoro vadano di pari passo e come spesso siano proprio le grandi crisi ad accelerare il cambiamento, esattamente quello che è successo con la pandemia e l’indennità di discontinuità, un risultato storico che dopo decenni di attesa offre tutele e diritti a chi lavora in questo settore.

E proprio di sostenibilità del lavoro nel mondo dello spettacolo si è parlato lunedì 30 maggio, sempre al Green Village. Tra i relatori Demetrio Chiappa per Doc Servizi, Chiara Chiappa per Fondazione Centro Studi Doc, Daniela Furlani per Doc Creativity e Fabio Fila per STEA. L’incontro è stato moderato da Alessandro Formenti. Per la nostra Rete le riflessioni sulla sostenibilità del lavoro partono trentadue anni fa, quando abbiamo iniziato ad adoperarci affinché non ci fossero più lavoratori e lavoratrici invisibili, un’invisibilità che si combatte con più diritti ma anche con la lotta al sommerso, un problema che purtroppo attanaglia da sempre il settore, come dimostra anche la ricerca della Fondazione Centro Studi Doc.

Ma l’invisibilità è anche un tema di sicurezza e nonostante molti passi in avanti siano stati fatti negli ultimi anni il tema è ancora da esplorare in tante sue sfaccettature, motivo per cui oltre ad aver fatto della sicurezza un nostro caposaldo non smettiamo mai di essere anche fonte di proposte per raggiungere degli standard ancora più elevati. Per un lavoro sostenibile, davvero.